Da oltre un anno i Diritti umani, sociali e affettivi sono sospesi, proprio per i più deboli, per coloro che sono senza voce nel frastuono dei media....
e questo viene apertamente presentato come la Nuova Normalità dell'era delle Pandemie: normalità giusta, efficace e addirittura eticamente encomiabile e doverosa.
Questo costituisce un grave precedente, culturale, ideologico e giuridico - contrario ai diritti umani basilari - così come descritto nell'articolo al link :
<<..... il diritto ad una vita dignitosa implica inderogabilmente la possibilità di scegliere (....) come si vuol condurre la propria esistenza.
Questa scelta non può non includere il grado di rischio per la propria salute che si è disposti ad affrontare per essere felici - o per accompagnare i nostri famigliari nel periodo della malattia e della morte>>.
Lo spazio in prossimità di un morente, in ogni cultura, è considerato uno "spazio sacro"- il luogo degli affetti, della sospensione della legge e il luogo della clemenza...
Il rispetto di questo spazio è sempre stato un discrimine di civiltà.
Adesso, da oltre un anno, lo Stato vi è entrato e ha stabilito, per decreto, che non si può scegliere di stare vicino ad familiare, se c'è un rischio di contagio e malattia.
Nel caso del Covid, le percentuali di rischio, calcolate in base ai vigenti criteri scientifici, sono completamente diverse da quelle percepite.
E questa percezione irrealistica determina un largo appoggio dell'opinione pubblica a provvedimenti emergenziali :
in assenza di opposizione, i provvedimenti sono destinati a ripetersi nella rincorsa alle varianti covid - e nei confronti di altri futuri virus potenzialmente pericolosi, che non mancheranno mai.
Ma anche se le percentuali di rischio fossero enormi, questa violenza è contraria ad ogni forma di civiltà, perchè si stabilisce che non si ha il diritto di sacrificare la propria vita per un bene che si considera superiore all'interesse della propria sopravvivenza fisica.
Anche negli stati più autoritari non si era arrivati a proibire - a livello di massa - le forme più naturali di legami affettivi, solidarietà e compassione - e la comunicazione attraverso le espressioni del viso, fondamentale in età evolutiva - nonchè il semplice diritto a respirare liberamente (questione pesante di implicazioni psico-fisiche e sociali).
Tutto questo mina alla base la possibilità di una convivenza fiduciaria tra Stato e cittadino, e dei cittadini fra di loro.
Il Passaporto Sanitario sancirà il diritto dello Stato a stabilire quali dovranno essere - di volta in volta - le idoneità sanitarie e di comportamento che regoleranno l'accesso ai diritti umani di base.
Il quadro giuridico è quindi predisposto ad autorizzare ogni abuso, senza uno bilanciamento di poteri che possano controllare queste decisioni - che entrano pesantemente nella vita e nel corpo di ciascuno.
L'immagine raffigurata nel dipinto di Anker, qui sopra, rende l'idea del mondo così com'era e come dovrebbe essere, e fa capire cosa abbiamo perso.
Non che le famiglie siano sempre state dei luoghi idilliaci, lo sappiamo bene.
Ma è una cosa estremamente grave e crudele abolire - per Legge - il diritto ai legami famigliari e affettivi, nel momento della malattia e della morte - cioè proprio quando la solidarietà e la vicinanza diventano più essenziali.
Abbiamo quindi perso un mondo in cui i più anziani si prendono cura dei più piccoli, e ne ricevono l'affetto.
Li proteggono, li amano, non li accusano di essere pericolosi, sono disposti a sacrificarsi per il loro futuro.
Il nonno che tiene in braccio il bambino è l'espressiva rappresentazione di tutto questo, e anche molto di più.
Il sonno del bambino è l'abbandono fiducioso nelle braccia del nonno.
La testa del nonno è china sul bambino ha gli occhi abbassati e chiusi :
si prepara ad un passaggio analogo... al sonno della morte,
nelle braccia del Padre, per chi ancora può cogliere reminiscenze religiose.
L'atmosfera del quadro è silenziosa e meditativa.. con un senso di protezione della vita, e insieme preparazione alla morte - che ne è il naturale e inevitabile compimento.
Comunica un sentimento di raccoglimento, triste, ma sereno e amorevole... Un mondo in cui c'è spazio per un elaborare e comunicare alle nuove generazioni la saggezza e l'accettazione della vita, e della morte.
Le due figure sono speculari, e compenetrate, anche sotto il profilo delle linee figurative.
E' un linguaggio simbolico, che parla alla nostra psiche del profondo.
Un linguaggio sempre al di là delle analisi e razionalizzazioni, che pure hanno una loro importante dignità e funzione - ma solo se non soffocano la nostra vitale dimensione simbolica.
Riporto qui sotto il link ad un articolo di Emilio Mordini, uno psicoanalista che parla della sofferenza dei più deboli, i bambini e gli anziani - la cui angoscia è sovente minimizzata, o negata e rimossa dalle nostre coscienze, perchè è difficile da guardare negli occhi.
Aggiungo anche un link di aggiornamento sulla vaccinazione anti-covid ai bambini.
luisella chiavenuto maggio 2021